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Quando il coniuge superstite ha diritto di abitazione sull’eredità: come difendere i tuoi diritti

Il diritto di abitazione del coniuge superstite è un diritto di grande importanza nel panorama giuridico italiano, garantito dalla legge. Tuttavia, non tutti i casi in cui il coniuge superstite può fare valere questo diritto sono chiari e definiti. In particolare, la questione riguardante la proprietà della casa adibita a residenza familiare può essere fonte di confusione e di controversie.

 

Secondo la legge italiana, il diritto di abitazione del coniuge superstite si origina solo se la casa adibita a residenza familiare era di proprietà del coniuge defunto o di proprietà comune tra i coniugi. La proprietà comune, in questo caso, si intende come quella che intercorre tra i coniugi. Pertanto, se la proprietà appartiene in comunione al coniuge defunto e a un terzo diverso dal coniuge superstite, il diritto di abitazione non si origina.

 

Tuttavia, non tutti i casi di comunione tra il coniuge defunto e un terzo sono uguali. La giurisprudenza italiana si è divisa su questo punto, e solo di recente la Cassazione ha deciso in modo chiaro e definitivo. Secondo la sentenza 15000/2021, l’espressione “di proprietà del defunto o comuni” si riferisce solo alla comunione che intercorre tra il coniuge defunto e quello superstite. Pertanto, se la proprietà appartiene in comunione a un terzo diverso dal coniuge superstite, il diritto di abitazione non si origina.

 

Questa decisione della Cassazione è importante perché compone un orientamento non univoco nella giurisprudenza sull’articolo 540, comma 2, del Codice civile. Prima di questa sentenza, infatti, c’era stata una certa confusione e incertezza riguardo al modo in cui interpretare l’espressione “di proprietà del defunto o comuni”. La sentenza 15000/2021 ha finalmente chiarito il quadro, stabilendo in modo definitivo che il diritto di abitazione del coniuge superstite si origina solo se la casa adibita a residenza familiare era di proprietà del coniuge defunto o di proprietà comune tra i coniugi.

 

Ciò detto, è importante sottolineare che la decisione della Cassazione riguarda solo la questione dell’origine del diritto di abitazione. Resta comunque fermo che, se il diritto di abitazione si origina (per essere la residenza familiare di proprietà del defunto o comune tra i coniugi), il valore della quota di legittima del coniuge superstite è composto anche dal valore del diritto di abitazione. Ciò significa che, ad esempio, se il defunto ha lasciato il coniuge e due figli e ha attribuito al coniuge la sola legittima, nella successiva divisione della massa ereditaria il coniuge si presenta con una quota di valore pari a un quarto della massa più il valore del diritto di abitazione sulla casa.

 

Se sei un coniuge superstite che si trova in questa situazione, è importante che tu conosca i tuoidiritti e le tue opzioni legali. In particolare, se il diritto di abitazione si origina, hai il diritto di continuare a vivere nella casa adibita a residenza familiare anche dopo la morte del tuo coniuge. Tuttavia, se la proprietà appartiene in comunione a un terzo diverso dal coniuge superstite, il diritto di abitazione non si origina e potresti dover trovare un’altra soluzione abitativa.

 

In ogni caso, se sei un coniuge superstite che si trova in questa situazione, ti consigliamo di consultare un avvocato specializzato in diritto immobiliare per ottenere assistenza legale e comprendere meglio i tuoi diritti. Un avvocato specializzato potrà aiutarti a capire se hai diritto al diritto di abitazione e a difendere i tuoi interessi di fronte alla legge.

 

Inoltre, se sei un potenziale acquirente di una casa che potrebbe essere interessata dal diritto di abitazione del coniuge superstite, è importante che tu conosca la legge e i suoi effetti. Se la proprietà è oggetto del diritto di abitazione del coniuge superstite, potresti dover fare i conti con la presenza di una persona che ha il diritto di vivere nella casa adibita a residenza familiare anche dopo l’acquisto.

 

In conclusione, il diritto di abitazione del coniuge superstite è un diritto importante e tutelato dalla legge. Tuttavia, non tutti i casi in cui questo diritto si origina sono chiari e definiti. La sentenza 15000/2021 della Cassazione ha stabilito in modo chiaro e definitivo che il diritto di abitazione si origina solo se la casa adibita a residenza familiare era di proprietà del coniuge defunto o di proprietà comune tra i coniugi, e non se la proprietà appartiene in comunione a un terzo diverso dal coniuge superstite. Se sei un coniuge superstite che si trova in questa situazione, ti consigliamo di consultare un avvocato specializzato per ottenere assistenza legale e difendere i tuoi diritti.

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