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Offerta minima e Prezzo base: differenze.

Quando partecipiamo ad un’asta giudiziaria dobbiamo fare un’offerta . Ma di che genere di importo stiamo parlando?

Nella procedura d’asta rilevano 2 diversi importi: il prezzo base e l’ offerta minima.

Prezzo base

Alla prima seduta d’asta il “prezzo base” è l’importo che la procedura, quindi il giudice, aiutato dal perito e dalle parti, ha stabilito per quell’immobile.

Offerta minima

Si tratta di un’offerta più bassa di 1/4 del prezzo base. La legge riconosce la possibilità di partecipare all’asta offrendo questo peculiare importo.

Esempio. Se l’immobile vale 100.000 euro secondo la procedura, allora io per partecipare all’asta dovrò offrire almeno 75.000 euro.

A questo punto possono verificarsi 2 diverse ipotesi:

1. tu sei l’unico offerente;

2. ci sono più offerenti.

Analizziamo in questa sede cosa accade nella prima ipotesi.

Unica offerta

La tua offerta è stata l’unica presentata ed è valida. Tu sei l’unico offerente per quell’immobile.

Esempio. Hai offerto 75.000 euro e non ne sono state presentate altre.

Di regola in questa situazione dovresti riuscire ad aggiudicarti tu l’immobile. Ma potrebbe anche accadere che:

-il creditore procedente, ad esempio la banca che ha iniziato quel
pignoramento, abbia presentato una richiesta di assegnazione dell’immobile, ossia abbia avanzato la richiesta che quell’immobile gli venga assegnato in proprietà;

oppure

-la procedura ovvero il giudice e il delegato ritengano che quell’immobile possa essere venduto ad un prezzo più alto rispetto al prezzo da te offerto. Pertanto essi possono rifiutare la tua offerta e riorganizzare un nuovo tentativo di vendita. La legge attribuisce loro questa possibilità ma per agire in tal modo essi devono necessariamente motivare molto bene la loro scelta. La loro motivazione deve essere dettagliata ed esaustiva.

 

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