Acquistare la prima casa rappresenta uno dei momenti più importanti nella vita di una persona. L’acquisto di un immobile rappresenta un investimento economico di rilievo e l’auspicio di avere finalmente una casa tutta propria. In questo scenario, il vantaggio fiscale dell’agevolazione “prima casa” rappresenta un’opportunità da non sottovalutare.
L’agevolazione “prima casa” è una forma di beneficio fiscale che prevede una riduzione delle imposte sulla compravendita immobiliare per chi acquista la prima abitazione. Tuttavia, come tutte le agevolazioni fiscali, essa è soggetta a precise regole ed è necessario rispettare determinati requisiti per poter usufruirne.
Uno dei requisiti fondamentali per poter beneficiare dell’agevolazione “prima casa” è non essere già proprietari di un immobile nella stessa città o comune in cui si acquista la nuova casa. Tuttavia, la recente ordinanza n. 10513/2021 della Cassazione ha stabilito che non è possibile beneficiare dell’agevolazione “prima casa” se non si rispettano i requisiti richiesti dalla legge per ottenerla, anche se si inserisce una clausola di condizione sospensiva.
Ma cosa significa una clausola di condizione sospensiva? Si tratta di una clausola contrattuale che subordina l’efficacia del contratto stesso al verificarsi di un evento futuro e incerto. Nel caso dell’acquisto di una casa con l’agevolazione “prima casa”, la condizione sospensiva potrebbe consistere nel conseguimento dei requisiti richiesti dalla legge per poter usufruire dell’agevolazione.
Tuttavia, la Cassazione ha stabilito che i requisiti richiesti dalla legge devono essere soddisfatti al momento della stipula del contratto, non al momento dell’effetto traslativo della proprietà. In altre parole, non è possibile spostare il momento in cui il presupposto dell’agevolazione deve sussistere mediante una clausola di condizione sospensiva.
La motivazione della decisione risiede nella considerazione che le norme recanti agevolazioni fiscali sono di stretta interpretazione. Pertanto, quando la legge richiede la sussistenza di certi presupposti per avere il beneficio fiscale, tali presupposti devono sussistere nel momento in cui la legge li richiede. Non è nella disponibilità del contribuente, mediante apposita clausola contrattuale, spostare il momento in cui il presupposto dell’agevolazione deve sussistere.
In sostanza, la Cassazione ha stabilito che l’acquirente deve possedere i requisiti richiesti per l’agevolazione al momento della stipula del contratto di acquisto, anche se la proprietà verrà trasferita in un momento successivo. L’inserimento di una clausola di condizione sospensiva non permette di spostare la data in cui devono sussistere i requisiti per l’agevolazione.
E’ sempre consigliabile rivolgersi ad un avvocato specializzato in diritto immobiliare per ricevere una consulenza specifica e personalizzata in base alle esigenze del cliente e della sua situazione particolare. Un professionista esperto e qualificato potrà fornire un supporto legale fondamentale per evitare spiacevoli sorprese in fase di acquisto e garantire una corretta applicazione delle normative fiscali e immobiliari.